Scuola dell’Infanzia
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo, contenute nel DM 254 del 16-11-2012 e gli “Orientamenti” del 1991 sono i documenti fondamentali dai quali traiamo preziosi spunti di riflessione per organizzare l’attività didattiche alla Scuola dell’Infanzia. La scuola dell’infanzia, secondo il dettato delle vigenti norme, è non obbligatoria e di durata triennale. Essa concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini dai tre ai sei anni, promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento. Concorre, inoltre, ad assicurare un’effettiva eguaglianza delle opportunità educative. Nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori, la Scuola dell’Infanzia, contribuisce alla formazione integrale delle bambine e dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, realizza la continuità educativa con il complesso dei servizi all’infanzia e con la scuola primaria.
Essa deve perseguire, pertanto, traguardi di sviluppo relativi alle seguenti finalità educative:
– maturazione dell’identità
– conquista dell’autonomia
– sviluppo della competenza
Queste finalità vengono raggiunte attraverso un percorso formativo basato sulla struttura curriculare dei cinque campi di esperienza, intorno ai quali gli insegnanti organizzano e realizzano le attività didattiche.
I campi di esperienza sono considerati campi del fare e dell’agire del bambino, individualmente o in gruppo, e rappresentano un legame tra l’esperienza vissuta prima dell’ingresso nella scuola dell’infanzia e quella successiva nella scuola di base. Sono strumenti quindi di riflessione e di dialogo attraverso i quali i bambini vengono progressivamente introdotti nella cultura, nella dimensione simbolica e quindi alfabetica, del mondo degli adulti.
I cinque campi di esperienza educativa sono:
• Il sé e l’altro;
• Il corpo e movimento;
• Immagini, suoni, colori;
• La conoscenza del mondo;
• I discorsi e le parole